lunedì 22 aprile 2013

Recensione de "Il peso specifico dell'amore"


Benvenuti alla Locanda dei Libri
Iniziamo la settimana con una bella recensione?!


Titolo: Il peso specifico dell'amore
Autore: Gianluca Antoni
 Editore: Italic
 Anno di pubblicazione: 2012
Pagine: 306
Formato: Brossura
Genere: Narrativa italiana contemporanea
Prezzo di copertina: €18.00

TRAMA

Il peso specifico dell’Amore, neanche a scriverlo, è un romanzo d’amore. Amore a 360 gradi. Peter, alla soglia dei quarant’anni, è un potenziale suicida, se non fosse per la commessa di una valigeria, Denise, pazzoide e geniale, che lo costringe ad accompagnarla sul dirupo dal quale lui stava per gettarsi. Il romanzo entra a spirale nella vita di Peter: un matrimonio fallito, un lavoro fisso detestato, un grande amore rincorso, un talento sprecato e un lutto ancora cocente, quello del padre. Denise d’altro canto nasconde un dolore profondo che la spinge a voler “salvare” Peter con modalità tutt’altro che ortodosse. Intorno a loro orbitano numerosi personaggi, ognuno con una storia e i propri conflitti. E un cane, Paco, sempre in riserva sparata.
Il romanzo sviscera le profonde contraddizioni dell’anima tra slanci iperbolici e cadute vertiginose, tra sogni e bisogni, tra ideale e reale. È un diario del passaggio all’età adulta, con l’accettazione dei propri limiti e la meraviglia di scoprirsi uomini imperfetti. Diverte, commuove, invita a riflettere ed è un’introspezione senza censure della psicologia umana, accresciuta e arricchita dell’esperienza dell’autore come psicoterapeuta.

AUTORE

Gianluca Antoni, psicologo psicoterapeuta, vive e lavora a Senigallia. 
È autore delle guide Trova il tuo lavoro (2012) e Realizza i tuoi sogni (2012) pubblicati da Il Sole24Ore. Il peso specifico dell’Amore rappresenta il sequel del primo romanzo, Cassonetti, edito da Italic (2010). Un suo racconto è comparso nell’antologia Marchenoir (Italic, 2012).


RECENSIONE

A distanza di un anno torno a parlarvi di un romanzo di Gianluca Antoni, che ho scoperto essere per me una vera rivelazione.
Mi piace il suo stile pungente, la sua scrittura introspettiva, agile e sciolta che con disinvoltura riesce a farci pienamente entrare nella psicologia del personaggio. Quale personaggio? Ma Peter naturalmente! Si perché “Il peso specifico dell’amore” è l’inevitabile e doveroso sequel di “Cassonetti” (mia recensione).
Mentre nel primo vengono raccontate le amare e spassose vicende di quattro giovani avventati universitari, ne “Il peso specifico dell’amore” il protagonista è uno e uno soltanto: Peter.
Mi aspettavo di ritrovare un Peter più maturo, equilibrato, un quarantenne con le idee chiare, che ha finalmente messo la testa a posto? Un lavoro sicuro e socialmente corretto, una bella famigliola, un cane e la casa con giardino? Sinceramente no… proprio no… infatti ho riconosciuto il solito Peter che, variando le parole di una nota canzone italiana, potrei definire “confuso e infelice”… un Peter che si porta dietro ferite morali più o meno profonde e qualche anno in più sul groppone! In questo romanzo si trova a dover fare i conti con i fantasmi di quelli che erano i suoi sogni di gagliardo giovane in “Cassonetti”.
Un lavoro poco appagante, idee chiare… proprio per niente, tantomeno la bella famiglia felice, anzi, Peter può vantare una vita sentimentale più incasinata che mai… il cane si, quello c’è!
Nella vita del nostro protagonista sembrano consumarsi una tragedia dietro l’altra, tanto da portarlo a credere che non ci sia altra via d’uscita se non un gesto estremo: il suicidio.
Ma proprio quando tutto sembra perfettamente architettato ed ogni dettaglio per farla finita è stato pianificato con cura, ecco che arriva un’incognita che Peter non aveva previsto: Denise.
Grazie a un gioco di piani sovrapposti, l’autore inizia a raccontarci la storia da dove l’avevamo lasciata: un amore tormentato con Valentina, “ovvero quando la donna che più hai amato ti dice che sei incapace di amare”.
Ma questa volta sarà un’altra figura femminile ad avere un ruolo determinate, che (come tutte le donne!) porterà gioie e dolori nella vita di Peter; il quale, grazie alla bella Viki, si troverà incastrato in un giochetto che sempre ritorna: lui, lei… e l’altro!
Quindi è un romanzo d’amore… vi starete chiedendo? Si… ma in tutte le sue forme: l’amore vorticoso per una donna, l’amore intimo e silenzioso per il padre, l’amore tenero e assoluto per Paco, il proprio cane, l'amore per la scrittura… ma soprattutto l’amore per la vita.

Sapete perché questo romanzo non può non piacere? Perché qualsiasi lettore può rispecchiarsi nei sentimenti che vengono descritti; è un libro che suscita grande empatia. I personaggi de “Il peso specifico dell’amore” si fanno portavoce di tutti quegli aspetti umani che troppo spesso restano nascosti sotto la superficie.
Come già scrissi per “Cassonetti”, il personalissimo stile di Gianluca Antoni ci porta a riflettere, e poi a riflettere di voler vivere! Ancor di più in questo secondo romanzo, che ho trovato più maturo e più profondo rispetto al primo.
L’autore riesce a descrivere situazioni intense, verità amare e temi spesso ostici (come la morte, il suicidio) con quella leggerezza e ironia in grado di strapparti sempre un sorriso, tuttavia senza privare i contenuti del giusto spessore. Situazioni tragiche e dolorose ma mai fini a se stesse, perché portano al cuore del lettore un messaggio, una piccola morale con effetti benèfici.

Gianluca Antoni si conferma un abile giostrante, perché è vero che ne “Il peso specifico dell’amore” non troviamo quel gioco temporale che è il grande punto di forza del primo libro, ma nemmeno ci priva di qualche estro narrativo. Infatti in questo sequel assistiamo alla genesi vera e propria del romanzo “Cassonetti”, con tutte le difficoltà per un giovane esordiente italiano come Peter (il Peter/Gianluca che a questo punto si è finalmente palesato!) alle prese con il mondo dell’editoria. Ma l’autore non si ferma qui, perché ci rende anche testimoni dell’origine del secondogenito: “Il peso specifico dell’amore”.
E bravo Antoni, che tra un pagina e l’altra fai diventare questo romanzo un libro nel libro, anzi, ancora meglio: i libri nel libro!
Oltretutto, l’impronta autobiografica è una nota di cuore persistente.

La storia è molto convincente e ogni personaggio è stato pienamente azzeccato, dai più importanti a quelli apparentemente accessori… come il vecchietto nella stanza d’ospedale e il suo esclusivo «Diombrellino»! Sono soprattutto questi piccoli dettagli a rendere speciale una storia.
Come scrisse Edward Morgan Forster: «Dovunque ci mettiamo, noi proiettiamo un’ombra su qualcosa»… ed è ciò che accade ne “Il peso specifico dell’amore”, perché ogni personaggio è fatto e finito, vive il suo dramma e inevitabilmente finisce per proiettare la propria ombra su qualcun altro.
È un libro ricco di sfumature, tutte quelle sfumature che fanno parte di noi e della nostra vita quotidiana… una vita che spesso fa male e fa paura, ma che riserva anche momenti di pura gioia.
Leggendo “Il peso specifico dell’amore” ho provato una profonda tristezza alternata a picchi di intensa felicità… una montagna russa di emozioni che mi hanno tenuta incollata al libro.
L’autore, ancora una volta, ha saputo farmi commuovere e farmi ridere poche pagine dopo!

*****
CITAZIONI

"E chi ci prova ma poi non riesce a realizzarli, i propri sogni? - domando. - E' destinato a vivere? Vivere bene, intendo?"

"Se la felicità è a momenti, questo è senza dubbio uno di quelli. [...] Ho ancora tanta vita davanti, e un piano A da realizzare. Capisco quanto sia ancora presente e palpitante il mio sogno. Quanto mi sia costato racchiuderlo in un angolo e far finta di niente. Quanto questo racchiuderlo mi abbia lentamente spento condannandomi a morire di morte lenta. Ma il piano A è vivo e vegeto più che mai. Aveva bisogno solo di qualcuno che lo liberasse."

"Le donne piuttosto di elemosinare amore attendono in silenzio, stoiche, capaci di mandare giù rospi delle dimensioni di un elefante, mio caro. Ricordatelo!"

"Devi avere il coraggio di ascoltarlo, il silenzio dentro."

"Ho capito che l'amore vero, quello dal peso specifico pari al piombo, è facile." 


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