venerdì 6 aprile 2012

Recensione di "La strada in fondo al mare"


Amici benvenuti nell'angolo delle recensioni della Locanda dei Libri!
Grazie alla disponibilità della Newton Compton Editori, che nuovamente ringrazio per avermi mandato una copia omaggio di questo libro, oggi posso offrirvi la mia recensione di La strada in fondo al mare.


 TRAMA

10 aprile 1912. May Smith si imbarca in terza classe sul Titanic, insieme con il marito Joe e la figlia Ellen, decisa a inseguire il sogno americano. 
In prima classe viaggia Celeste Parkes, che sta tornando negli Stati Uniti dopo una visita alla sua famiglia.
Ma la notte del 15 aprile il transatlantico entra in collisione con un iceberg e il destino di tutti i viaggiatori si infrange contro una montagna di ghiaccio. 
In un attimo si diffonde il panico: i passeggeri della prima classe vengono tratti in salvo sulle poche scialuppe, quelli della terza non possono far altro che tuffarsi nelle gelide acque dell 'Atlantico e sperare in un miracolo. May, ormai allo stremo delle forze, viene accolta a bordo di una delle imbarcazioni. 
La donna è disperata: crede di aver perso la figlia e il marito. Ma proprio in quei concitati minuti il capitano del Titanic, Edward Smith, le affida una neonata avvolta in una coperta. 
Alle prime luci dell 'alba, però, May fa una terribile scoperta…

RECENSIONE

Voglio iniziare questa recensione riportando un frammento della nota dell'autrice:
"Questa storia ha preso spunto dalla lettura dei racconti dei superstiti su quanto accadde sulle scialuppe di salvataggio e nelle ore che seguirono. Si parlava del fatto che il capitano E. J. Smith avesse salvato un bambino in acqua, ma niente fu mai provato."
                                                                       Leah Fleming 
                                                                       Creta, 2001 

Nella drammatica notte tra il 14 e il 15 aprile 1912, due donne di diversa estrazione sociale viaggiano sul transatlantico più famoso del mondo: il Titanic. 
May, passeggera di terza classe, è in viaggio con il marito e la loro bambina, nella speranza di fare fortuna in America.
Celeste invece, moglie di un americano magnate d’industria, torna in America dopo essere stata nella sua natia Inghilterra per il funerale della madre.
Celeste, in quanto passeggera di prima classe, viene messa immediatamente su una scialuppa…la salvezza per lei è assicurata; mentre May e la sua famiglia vengono inghiottiti dalle acque oscure dell’Oceano Atlantico del Nord.
Sarà la scialuppa sulla quale si trova Celeste a raccogliere May in fin di vita e disperata per la perdita del marito e della figlioletta.
Da lì a poco il capitano Edward John Smith in persona, comandante del Titanic, mette tra le braccia di May una bambina miracolosamente sopravvissuta alle gelide acque…tutti i superstiti presenti sulla scialuppa danno per scontato che sia la figlia di May, in realtà non è così.
Ormai salva a bordo del transatlantico Carpathia, May è combattuta sul prendere una decisione: dire la verità o far credere a tutti che la bambina che ha tra le braccia sia la figlia che in realtà ha perso? Ra ragazza decide ti tacere la verità per sempre e crescere la piccola Ella come se fosse sua; così May inizia una nuova vita farcita di segreti e bugie, con un tremendo dolore cucito in fondo al cuore.
Celeste si fa molto coinvolgere dalla situazione di May ed Ella e, non avendo nessuna fretta di tornare da un marito tiranno e violento, decide di aiutare la donna a trovare una nuova sistemazione in Inghilterra, nella cittadina di Lichfield, dove nessuno conosce May e dove può lavorare presso la canonica della Cattedrale.
Tra le due, ora legate dal tragico evento, nasce una fraterna amicizia nutrita da una fitta corrispondenza. Sarà infatti May ad aiutare Celeste a fuggire, insieme con il figlio Roddy, dalla sua prigione dorata, non potendo più sostenere le umiliazioni e le violenze inflitte dal marito.
Dopo tante difficoltà e la fine della Grande Guerra, finalmente Celeste riesce a tornare nella sua amata Lichfield con il suo bambino, ritrovando la famiglia e la fidata May.
Negli anni le due amiche vengono ancora messe duramente alla prova dal destino, fino a quando May, costretta ad una morte prematura, prima di spirare decide di confidare a Celeste il suo più grande segreto, che per tutti quegli anni le ha corroso l’anima.
Ora Celeste sa che Ella non è la figlia naturale di May e che un giorno, quando sarà più grande, dovrà raccontarle la sua vera storia, a partire dal Titanic.

Questo è solo un breve assaggio di ciò che è contenuto nel libro, perché la storia è molto più complessa e i protagonisti sono tanti.
Parto proprio da loro dicendo che l'autrice è riuscita a creare dei personaggi molto belli, ben descritti nei loro pregi e nei loro difetti...in una parola, personaggi veri!
Grazie ad una scrittura sciolta si entra subito nel vivo della storia e, nonostante si tratti di un romanzo corposo, vi assicuro che si legge rapidamente, proprio perché è una storia molto molto appassionate.
Mi sono piaciute tante cose di questo libro, primo fra tutte il fatto che la storia si sviluppa dai primi del Novecento (partendo appunto dalla tragedia del Titanic), passando per il suffragio femminile, la prima e seconda Guerra Mondiale, fino ad arrivare al 1959. 
Davvero un lungo viaggio, nel quale si intrecciano le vite di molti personaggi e quasi tre generazioni.
Altro punto a favore del romanzo sono le descrizioni dei luoghi...la Fleming è stata tanto brava da far rivivere su carta la cittadina inglese di Lichfield, con la sua caratteristica Cathedral Close, l'unica cattedrale gotica inglese a tre guglie.
Allo stesso modo è riuscita nella descrizione della nostra bella Toscana, con le sue colline, i cipressi, i casolari rustici sopra le colline assolate...durante la lettura mi sembrava di essere trasportata davvero in questi splendidi luoghi! La magia della buona scrittura!
Tanto sono veritiere le descrizioni dei luoghi, tanto sono reali le situazioni che si trovano ad affrontare i personaggi durante la seconda Guerra Mondiale: le atrocità sul campo di battaglia, la deportazione nei campi di lavoro, i tentativi di fuga, il sostegno dei contadini nel dare rifugio ai fuggiaschi, le angosce di mogli e madri che attendono notizie cercando di far fronte alla miseria provocata dalla guerra.
Ho apprezzato il fatto che l'autrice sia partita da fatti reali, concreti, per poi creare una storia che sicuramente è frutto della sua fantasia; ma avendo affrontato il tutto con uno sguardo fedele alla storia, non c'è ragione perché le vicende narrate non possano essere in qualche modo realmente accadute.
Il tutto è reso ancora più autentico grazie all'inclusione di alcuni nomi noti nella storia, come Margaret Brown, conosciuta come "l'inaffondabile Molly Brown" dopo essere sopravvissuta al disastro del Titanic e per il suo attivismo rivolto ai superstiti. 
Altro nome importante citato è quello di Emmeline Pankhurst, colei che guidò il movimento suffragista femminile inglese.
In questo romanzo si vivono insieme ai personaggi momenti belli e momenti brutti, proprio come accade in un'intera esistenza, dove ogni vita è un filo che va ad intrecciarsi ad un altro filo, e ad un altro ancora...fino a formare un ricamo. E' proprio questo il leitmotiv del romanzo: un ricamo intrecciato di vite.
Una storia intensa, coinvolgente e toccante...il finale è bellissimo, mi ha commossa!
L'ho cercato, giuro che l'ho cercato, ma non sono riuscita a trovare un difetto a questo libro!

5 commenti:

  1. Ecco, ora va a finire dritto dritto in WL! Davvero una recensione esaustiva! :)
    Un abbraccio

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  2. Bellissima recensione Clody. Non vedo l'ora di iniziarlo:)

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    1. Grazie mille Veronica! Penso che non ti deluderà...

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