lunedì 22 ottobre 2012

Incontro con l'autore... Marco Bertoli!

 

Buongiorno a tutti voi e benvenuti ad una nuova puntata di "Incontro con l'autore"!
Iniziamo la settimana con un gradito ospite: l'esordiente Marco Bertoli, autore de La signora che vedeva i morti.


Tutti i dettagli del libro li trovate cliccando questo link 



INTERVISTA
  

1. Ciao Marco e benvenuto alla Locanda dei Libri! Ti va di presentarti ai lettori?

Salve a tutti. Sono nato a Brescia, ho 56 anni, sposato con Anna dal 1981. Ho due figlie, Debora, la maggiore, già maritata, Serena, fidanzatissima, invece vive ancora con noi. Lavoro come tecnico chimico al Dip. di Scienze della Terra dell’Università di Pisa. Oltre alla lettura, sono appassionato di storia militare e di wargame.


2. Se dovessi partire per un viaggio e potessi scegliere solo tre libri da portare con te,  quali sarebbero?
L’isola misteriosa di Giulio Verne, Le chiavi del regno di Cronin e un saggio di storia militare antica.

3. C’è uno scrittore che per te è stato d’insegnamento? Se si, perché?
E’ difficile rispondere con un unico nome perché sono un divoratore di libri e da ognuno degli scrittori che ho letto ho tratto spunti, sia positivi sia negativi, per “costruire” il mio stile personale.

4. Hai sempre coltivato una passione per la scrittura? 
Sì, mi è sempre piaciuto inventare storie e raccontarle, anche a voce, tuttavia per molti anni le vicende della vita mi hanno tenuto lontano dalla penna.

5. “La signora che vedeva i morti” è il primo romanzo che pubblichi? Temi il giudizio del pubblico?
Sì, è il primo. Lo “temo” in senso teologico direi, cioè con la convinzione che il pubblico è l’unico vero giudice di un libro, al di là di quanto possano dire gli “addetti ai lavori”. Per quanto tu possa averci messo dentro tutta l’anima nello scriverlo, non è scontato che piaccia o appassioni il lettore.

6. Da dove è nata l’idea di scrivere questo libro?
Altra domanda difficile. Mi solleticava l’idea di scrivere una storia in cui Pisa non avesse perso alla Meloria, la protagonista fosse una tredicenne cieca con la particolarità si vedere gli spiriti dei morti assassinati e, infine, i poliziotti fossero un moschettiere e un mago. Scherzi a parte, le storie di fantasmi, sia scritte che al cinema o in televisione, mi intrigano sin da quando ero bambino, per cui da questo humus è spuntata fuori Debrena, la “Signora che vede i morti”.

7. Un po’ thriller, un po’ storico e un po’ fantasy… perché hai scelto questo affascinante mix?
Sono appassionato di gialli storici, quindi il genere base del mio romanzo era già definito in partenza, l’aggiunta del fantasy mi ha permesso di utilizzare gli incantesimi al posto degli strumenti della polizia scientifica.

8. L’ambientazione e periodo storico che hai scelto sono molto interessanti, c’è un motivo particolare per queste scelte?
Se devo essere sincero sino in fondo, ero stufo di leggere gialli storici ambientati nel Medioevo o nell’Età vittoriana perciò ho scelto un secolo poco conosciuto e bistrattato. Del resto un mio “collega” di nome Alessandro ha fatto lo stesso…

9. Secondo te, quanto è difficile scrivere un romanzo come questo restando anche fedeli alla Storia?
Se ti piace la Storia non è particolarmente complicato anche se, ovvio, devi ben documentarti per evitare svarioni o anacronismi. Il difficile, credo, consiste nel riuscire a immedesimarsi il più possibile nella mentalità degli uomini del passato, nel loro modo di porsi nei confronti della vita che è ben diverso dal nostro nonostante emozioni, passioni, e sentimenti e, aggiungo, moventi degli omicidi rimangano immutati nei secoli.

10. Qualche altra interessante storia sta per uscire dalla tua penna?
Ho scritto un altro giallo storico ambientato a Ur, in Sumeria, nel 3000 a. C. e sto cercando un editore disposto a pubblicare un “tomo” lungo il doppio della “Signora”. Attualmente sto lavorando, tempo permettendo ahimè, a un altro romanzo con Debrena e soci come personaggi.

11. Domanda ormai di rito qui alla Locanda ^_^
Quale consiglio ti sentiresti di dare agli aspiranti scrittori? 
Come direbbe Leroy Jethro Gibbs di NCIS “Non credo nelle coincidenze”, quindi:
Regola n°1: Scrivere, scrivere, scrivere. Regola n°5: Non scoraggiarsi mai e insistere.

Marco grazie per essere stato ospite della Locanda dei Libri, qui sarai sempre il benvenuto!
Buona fortuna per tutti i tuoi futuri progetti :-)

7 commenti:

  1. Anche io sto intervistando l'autore =) Complimenti a tutti e due per le domande e per le risposte ^^

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    1. Grazie Mirial! Devo dire che è un libro parecchio interessante... soprattutto per l'ambientazione e il periodo storico, un pò diversi dal solito no?

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  2. Ho il testo ma devo ancora trovare un attimo per leggere. Sembrerebbe proprio intrigante...

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  3. Un bellisimo libro. La trama intrigante, ben scritta e una profonda conoscenza dei luoghi e della storia mi faranno prendere il prossimo libro di questo autore ad occhi chiusi.

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  4. @Pierluigi: Si, è davvero intrigante! Fammi poi sapere cosa ne pensi, quando l'avrai letto ;-)

    @Marina: Ma tu l'hai già letto?

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  5. Saró monotona ma... Le tue interviste sono bellissime!

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