Buongiorno miei cari amici della Locanda!
Oggi vi terrò compagnia con la mia recensione di un libro che ha fatto impazzire di gioia gli adolescenti americani e non solo, sto parlando di Alice in Zombieland, che qui in Italia ha scosso blogger su blogger creando petizioni per ottenerne il cartaceo, dato che l'intenzione iniziale della Harlequin Mondadori sembrava essere quella di pubblicarlo solo in e-book... e invece no!!
E' possibile acquistare la versione cartacea in edicola dal 26 giugno, trovandola nella collana "HM Pocket".
Titolo: Alice in Zombieland
Autrice: Gena Showalter
Editore: Harlequin Mondadori
Anno di pubblicazione: 2013
Pagine: 435
Formato: Tascabile
Genere: Paranormal romance/Young Adult
Prezzo di copertina: €7.50
Prezzo di copertina: €7.50
TRAMA
Non avrò pace finché non avrò rispedito nella tomba
tutti i morti che
camminano.
Per sempre.
Se qualcuno mi avesse detto che la mia vita sarebbe cambiata in un momento, sarei scoppiata a ridere. E invece è proprio quello che è accaduto. Un attimo, un secondo, il tempo di un respiro, e tutto ciò che amavo è sparito. Mi chiamo Alice Bell, e la notte del mio sedicesimo compleanno ho perso la madre che adoravo, la mia sorellina e il padre che non ho mai capito finché non è stato troppo tardi. Quella notte ho scoperto che lui aveva ragione: i mostri esistono veramente. Gli zombie mi hanno portato via tutto. E adesso non mi resta che la vendetta.
Per
realizzare i suoi propositi, Alice dovrà imparare a combattere contro i
non-morti e fidarsi del peggiore dei cattivi ragazzi della scuola, Cole
Holland. Ma lui nasconde dei segreti. E quei segreti potrebbero
rivelarsi persino più pericolosi degli zombie.
AUTRICE
Gena Showalter, scrittrice americana, ha pubblicato il suo primo romanzo nel 2004 e oggi ha al suo
attivo oltre 30 romanzi di diversi generi - erotico, paranormal, per
ragazzi - che sono subito balzati in vetta alle classifiche del New York
Times. In Italia, ha ottenuto uno strepitoso successo con la serie
Lords of the Underworld.
RECENSIONE
La vita di Alice tutto d’un colpo cambia in una
maledetta notte, quando insieme ai genitori e la sua sorellina viene travolta
in un incidente d’auto dal quale lei sola riuscirà a salvarsi. Ma i suoi occhi
vedranno qualcosa che non potranno mai dimenticare: i suoi genitori divorati da
turpi esseri disgustosi.
Ancora shoccata, Alice cerca un nuovo inizio
andando ad abitare con i nonni materni, cancellando il nome con cui la chiamava
la sua famiglia e iscrivendosi in una nuova scuola.
Ali metterà subito gli occhi sul più bel
ragazzaccio della Asher High, scoprendo ben presto che Cole e il suo gruppo di
amici non sono normali liceali, bensì una squadra di cacciatori di zombie.
Ecco svelata l’identità dei mostri che hanno
distrutto la sua famiglia. Ecco che quelle raccontate da suo padre non erano
assurde storielle partorite dalla mente di un pazzo.
Ali si renderà conto di aver ereditato i poteri
paranormali di suo padre, quindi di possedere tutte quelle speciali capacità (e
forse anche di più) che rendono questi ragazzi in grado di dare la caccia agli
zombie e di distruggerli.
Così inizia per lei un vero e proprio
addestramento da cacciatrice per affinare i suoi sensi, il tutto accompagnato
da una seria caccia agli zombie, che si rivelerà molto più complessa di quanto
già non fosse. Tra giochi di potere, sperimentali alleanze tra umani e zombie, segreti
e sotterfugi, ovviamente non mancherà la focosa storia d’amore tra Ali e Cole.
Gena Showalter non avrebbe mai lasciato a bocca
asciutta le sue lettrici! Anche perché l’intrigo amoroso è la parte sicuramente
preponderante della storia… occorre riconoscerlo.
Ecco, a grandi linee questo è il contenuto del
primo capitolo di una saga per adolescenti intitolata The White Rabbit Chronicles.
Prima di tutto dovete sapere che questa Alice in Zombieland non ha assolutamente
nulla a che fare con la classica Alice di Carroll. Non so se l’intenzione
dell’autrice fosse trovare dei nessi fra le due storie, a giudicare da quello
che ho letto pare di no, ma se invece fosse stato questo il suo scopo… bé… non
ci è proprio riuscita, ma proprio no. Poco male, anzi, forse meglio così.
Ragazzi io non me ne intendo di zombie, non me
ne intendo per niente… questo è il primo libro che leggo al riguardo, ma posso
dire che alcune parti le ho trovate drammaticamente comiche e anche abbastanza
prevedibili?
Prevedibilità a parte, Gena Showalter si è inventata
un modo davvero diverso (almeno credo) di trattare il tema, perché questi sono
un po’ zombie e un po’ spiriti, si perché esistono solo nel mondo dello spirito
e solo alcuni pochi predestinati possono vederli e di conseguenza distruggerli…
o almeno ci provano!
A prescindere dal fatto che mi fa parecchio
sorridere la parola “Zombieland”… mi vengono in mente mamma zombie e bimbo
zombie che vanno a giocare a palla nel cimitero con la testa del vicino di casa
antipatico che aveva bucato il pallone al piccino, oppure penso ai vecchietti
zombie che per ingannare l’eternità giocano a mikado con le dita delle mani e
dei piedi.. cose così… ma torniamo alla nostra storia.
Per la precisione, non ho trovato comici tanto
i fatti, quanto i dialoghi… mi sono fatta davvero quattro risate (ridere per
non piangere!); una bella collezione di banalità buttate qui e là, per non
parlare degli stereotipi “young adult” che si sprecano.
Colpa mia… dovevo essere preparata, sapevo di
andare in contro ad una lettura di questo genere e non è che ora mi posso
stupire più di tanto! Però devo dire che Alice
in Zombieland l’ho trovato molto più “young” che “adult”.
Ciononostante, è una storia che si fa leggere
volentieri, un mix di horror, romance e paranormale condito da una buona dose
d’ironia che suscita abbastanza curiosità e (inutile negarlo) le scene
romantiche attirano, come le api sul miele.
«Passioni pericolose, forze soprannaturali e
uomini terribilmente sexy sono gli ingredienti del suo successo» cita la
biografia di Gena Showalter… si, questo libro rientra perfettamente nella
descrizione.
Per quanto stia cercando di farmi piacere i
personaggi di questa storia, non è che riesca a trovarci chissà quali inedite
qualità rispetto a tanti altri libri dello stesso genere.
Cole, il figo fighissimo classico ragazzo che
non vuole sentirsi dire di no, ecco, lui è il vero cliché di questo romanzo. Bisogna
ammettere che affascina, che i suoi modi autoritari possono confondere e
attrarre: Cole è proprio un prodotto ben confezionato per far battere il cuore
delle lettrici… della serie «hei baby io non scherzo mai, io non rido mai e se
non cadi fra le mie braccia entro 30 secondi “ti spiezzo in due”» [1]… ok, io l’ho
enfatizzato un pochino, giusto per scherzare, ma la mia impressione generale è
stata questa!
Ali mi ha lasciata leggermente basita in alcuni
passaggi: immaginatevi una sedicenne turbata, giustamente abbattuta per la tragedia
che ha sterminato la sua famiglia, una ragazza che a stento riesce a ridere e
scherzare con le sue amiche perché il dolore è ancora troppo vivido (e fino a
qua ci stiamo perfettamente), ma che alla prima uscita serale tra amici non
esita ad infilarsi con disinvoltura in un corsetto e in una minigonna
ascellare, a baciare (e che baci!!!), palpeggiare fino quasi a spogliare il suo
ragazzo in mezzo ad una pista da ballo. Hem… io non sono pudica, ma tutta
questa improvvisa trasgressione da parte di una ragazza che fino ad una pagina
prima era una piccola anima fragile… si, un po’ mi ha lasciata perplessa!
E tutta questa sua impazienza di buttarsi in
mezzo a orde di zombie che bramano il suo spirito? Ali infatti non vede l’ora
di salvare il mondo dai mostri, menare calci, pugni e fendenti, così, senza mai
avanzare anche solo un piccolo dubbio esistenziale, del tipo “hei! ma io quanto
ci tengo alla mia pellaccia?”… va bene, capisco che voglia vendicare la morte
della sua famiglia, ma non so, mi è parso poco realistico, perfino per un
fantasy.
Di Alice
in Zombieland salvo due cose in particolare: lo stile dell’autrice e il
personaggio di Kat, la migliore amica di Ali.
Kat si che mi è piaciuta! È simpatica,
smaliziata, anche un po’ stronzetta, ma un’amica fedele e una persona più
profonda di quanto voglia dare a vedere.
Come vi dicevo lo stile con cui la Showalter
narra questa storia è un punto vincente: giovanissimo, fresco, ironico e
spiritoso. Ali ci racconta la sua storia in prima persona, ma in maniera molto
diretta, senza troppi giri di parole… sembra quasi di leggere un diario scritto
sul momento, e questo rende la lettura particolarmente scorrevole e
coinvolgente.
Insomma, Alice
in Zombieland è un urban fantasy di stampo young adult che può funzionare,
una lettura tutto sommato poco impegnativa, che invoglia il lettore a
continuare nonostante inciampi in svariati cliché.
E vabbé… a patto che Gena Showalter non esageri
troppo, cercherò di farmeli andare bene anche per i prossimi libri di questa
saga!
1. Nota battuta tratta dal film "Rocky IV", 1985
Nel suo genere un libro che funziona sono d'accordo, a volte una storia "normale" viene promossa grazie allo stile di un autore (o autrice) capace di tenerti attaccata alle pagine ^^
RispondiEliminaè vero, hai assolutamente ragione... questo libro ne è la dimostrazione!
EliminaMmm sono sempre più indecisa se conprare questo libro o no.. Ok, forse andrò per l'ebook! Devk farmi un'idea!
RispondiEliminaE' una storia carina, da tre stelline su cinque secondo me...
Eliminabella recensione!! a me è piaciuto parecchio :) fresco e divertente!!!!
RispondiEliminaGrazie carissima Mary ^^
EliminaAnche io l'ho trovato molto fresco, leggero... una lettura perfetta per distrarsi. Sono solo gli stereotipi che ricorrono in libri del genere che mi danno fastidio, non mi sono ancora abituata!
Davvero una bella recensione... l'avevo letta su aNobii ma non ero riuscita a commentare lì...
RispondiEliminaGrazia Carmen ^_^
EliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaciao :D adoro il tuo blog!
RispondiEliminaho appena aperto un blog dove recensisco libri vi va di passare? http://thebooksfeeling.blogspot.it/ grazie mille :D