Si, il blog sta andando un po’ a briglie sciolte negli ultimi giorni, purtroppo in questo periodo non riesco a fare diversamente... ma non temete, recupererò sicuramente, tornerò con le rubriche e sto cercando di venire a capo di tutte le recensioni arretrate. Ce la posso fare!!!
Siete con me? =)
Titolo: Proibito
Autrice: Tabitha Suzuma
Editore: Mondadori
Anno di pubblicazione: 2011
Pagine: 360
Formato: Brossura
Genere: Narrativa straniera / Drammatico
Prezzo di copertina: €16.00
TRAMA
Fuori, nel mondo, Lochan non si è mai sentito a suo agio. Gli altri sono tutti estranei, alieni... Solo a casa riesce a essere se stesso. Maya ha sedici anni, è una ragazza sensibile, delicata e molto più matura di quello che la sua età richiederebbe.
Lochan e Maya sono fratelli, e hanno altri tre fratellini da accudire: Kit, Tiffin e Willa sono la loro ragione di vita e la loro preoccupazione più grande, da quando il padre li ha abbandonati per una nuova famiglia e la madre ha iniziato a bere, si è trovata un altro uomo e a casa non c'è mai.
I giorni passano e solo una cosa ha senso: essere vicini, insieme, legati, forti contro tutto e tutti. Per Maya, Lochan è il migliore amico. Per Lochan, Maya è l'unica confidente. Finché la complicità li trascina in un vortice di sentimenti, verso l'irreparabile.
Qualcosa di terribile e meraviglioso allo stesso tempo, inaspettato ma in qualche modo anche così naturale. Qualcosa che, ancor prima di iniziare, è già condannato.
AUTRICE
Tabitha Suzuma (Londra, 1975), nata da madre inglese e padre giapponese, è la maggiore di cinque figli. Ha sempre odiato la scuola e si è laureata in Letteratura Francese pur odiando la letteratura francese. Ironia della sorte, ha iniziato a insegnare e ha scoperto che la scuola non è poi un posto così orrendo...
Questo è il suo primo romanzo pubblicato in Italia.
RECENSIONE
Parlarvi di
“Proibito” non è cosa facile. È una storia difficile da giudicare, perché il vissuto
di Maya e Lochan ha il potere di rendere un po’ fragili i preconcetti che la
società ci impone. Ma ancora prima della morale, è la legge della natura che
questi ragazzi infrangono: un fratello e una sorella possono amarsi?
Fa ribrezzo il
solo pensiero vero? Il rapporto incestuoso è qualcosa di inammissibile, che va
contro la legge dell’uomo (punibile con la carcerazione), la legge della chiesa
e che sovverte i principi naturali con cui l’essere umano è stato creato.
Eppure
l’autrice è riuscita a raccontarci questa storia con tanto sentimento, con
tanta delicatezza, con tanta tenerezza e sensibilità che in fondo in fondo diventa
spontaneo domandarsi: ma se non fanno del male a nessuno, è davvero così
sbagliato?
“Come può una cosa tanto sbagliata
renderti così felice?”
I ragazzi di
questa storia non sono semplici adolescenti come tutti gli altri: con una madre
alcolizzata e quasi trasparente e un padre latitante, Maya e Lochan (il
fratello maggiore) non possono permettersi di vivere la loro vergine età e i
loro giovani crucci esistenziali, perché hanno problemi ben più grandi da
affrontare, cose da adulti, come pagare le bollette, occuparsi dei tre fratelli
minori, sfamarli, vestirli, occuparsi della loro istruzione e della loro
educazione, dedicare loro del tempo per lo svago, evitare in tutti i modi i
servizi sociali… per loro la regola più importante di tutte è “non dare
nell’occhio”. Lochan e Maya devono mandare avanti insieme la famiglia, proprio
come farebbero due genitori.
Capite bene
che il modo in cui sono costretti a vivere non facilita di certo le relazioni
sociali con i loro coetanei. In altre parole, Maya e Lochan non hanno avuto
altra scelta che crescere molto in fretta e imparare a comportarsi come una
mamma e un papà, invece che come un fratello e una sorella. Questo non per
giustificare, ma per far capire quale pregresso può averli portati a
considerarsi e a volersi più che come fratelli.
Maya e Lochan
sono l’uno la forza dell’altra, le due colonne portanti che reggono tutto il
peso del loro mondo. Forse anime destinate ad amarsi, ma fatalmente
intrappolate in due corpi uniti da un’inviolabile legame di sangue.
“Insieme eravamo al sicuro. Diversi, ma al sicuro
dal mondo esterno.”
Ma è davvero
giusto giudicare un sentimento che, a conti fatti, è un sentimento d’amore che
non crea danni a nessuno?
Un amore
sfumato dalle tinte cupe di un incubo, un’attrazione alla quale cercheranno di
resistere, che vorranno allontanare con tutte le loro forze fisiche e mentali,
ma invano.
“Non posso rinunciare a lui, altrimenti
non sopravvivrò.”
Un cuore di
filo spinato…. non poteva essere scelta immagine migliore per rappresentare
questa storia fatta di amore e dolore, di fugaci attimi di gioia, briciole di
tenerezza rubate agli sguardi altrui. Lochan e Maya lotteranno a lungo contro
questo loro sentimento ancora acerbo, un sentimento che gratta sotto la
superficie, che invia segnali quasi impercettibili. Una complicità naturale per
due fratelli che, come loro, devono unire le forze e tenere insieme i pezzi di
una famiglia allo sbando… ma una complicità che un giorno dopo l’altro inizia a
degenerare.
“Chiudo gli occhi, proprio non ce la
faccio a pensarci. Non posso permettermi di riflettere su ciò che significa.
Non voglio neanche pensare al nome di
questa cosa. Mi rifiuto di consentire che etichette affibbiate dal mondo
esterno rovinino il giorno più bello della mia vita. Il giorno in cui ho
baciato il ragazzo che avevo sempre tenuto chiuso nei miei sogni ma che non mi
ero mai concessa di vedere nella realtà. Il giorno in cui ho finalmente smesso
di mentire a me stessa…”
di mentire a me stessa…”
Maya cerca di
godersi per pochi attimi i suoi sedici anni uscendo con un ragazzo, una cosa
normale per tutte le ragazze no? Una cena fuori, cinema, qualche bacio in
macchina prima di tornare a casa…. ma non per lei che, per quanto si sforzi,
capisce che nessun ragazzo le interessa veramente.
Lochan fra i
due appare quello più fragile, riesce ad essere se stesso solo nel loro micro
mondo fatto di casa, compiti, fratellini da accudire, cene da preparare, ma
fuori dalle mura di casa non riesce a dire una parola. Gli attacchi di panico
gli impediscono di relazionarsi, amici e compagni di scuola non esistono, i
suoi risultati a scuola sono ottimi, ma solo se si trattano di compiti scritti.
Sarà Lochan a
tentare di rifiutare con più fermezza possibile il sentimento che sente
crescere per sua sorella… lui non lo accetta ma allo stesso tempo è qualcosa
che non può fare a meno di provare, qualcosa di cui ha un bisogno disperato, un
desiderio che fa male in ogni parte del suo essere e che strugge le sue
barriere mentali giorno dopo giorno. È un amore che sguazza nel tormento.
Maya, forse grazie
a qualche brandello rimasto dell’ingenuità dei suoi sedici anni, è più propensa
a riconoscere il loro legame proibito… la parola “incesto” la spaventa, ma
crede in un futuro per loro, quando i fratelli saranno più grandi e
indipendenti, sogna di poter fuggire lontano con Lochan, dove nessuno li
conosce e dove possano amarsi senza paura e senza angoscia.
“Sto precipitando, ma so che posso
sopravvivere perché sono insieme a lui.”
Si tratta di una
storia spietata, intensa, molto emotiva, che non va giudicata ma capita.
Non le artificiose
pene d’amore alla “Romeo e Giulietta”, ma il disperato bisogno dell’amore
dell’altro, un sentimento tenero, straziante e ingiusto… che alla fine lancia
un grido di rabbia e di dolore.
La parola incesto deriva dal latino incestum, che letteralmente significa
“impuro”, “contaminato”… sapete, a me la storia di Lochan e Maya è sembrata
tutto tranne che impura, davvero. Mi ha commossa la dolcezza del loro
sentimento, la loro paura, la fragilità di due ragazzini lasciati soli al
proprio destino e che cercano disperatamente un briciolo di speranza e di
affetto.
Sarò profana, ma sinceramente Lochan e Maya non mi hanno disgustata... ho provato per
loro solo dispiacere, tenerezza e tristezza. Io non credo che loro siano dei
veri "peccatori", ma piuttosto vittime destinate ad un amore che non perdona e
che non viene perdonato.
Sicuramente il
merito di tutto ciò va al modo in cui l’autrice ha saputo descrivere i fatti e
i sentimenti dei protagonisti, usando una misura delicata e mai sproporzionata.
Tabitha Suzuma è stata molto brava a scrivere questa storia con realismo e con grande tatto,
raccontando un tema difficile e spinoso che avrebbe potuto trasformarsi in una
bomba ad orologeria, diventando invece un romanzo che colpisce profondamente,
che lascia l’intimo bisogno di rifletterci sopra, di riprendersi, di accettare.
La verità?
Giusto o sbagliato che sia… questo libro emoziona in tutte le sue sfumature.
“Il sentimento era lì che covava da
anni, salendo giorno dopo giorno sempre più vicino alla superficie. Era solo
questione di tempo prima che squarciasse la fragile ragnatela del nostro
rifiuto mentale, obbligandoci a guardare in faccia la realtà e ad ammettere ciò
che siamo: due persone innamorate di un amore che nessuno potrà mai capire.
Sono davvero pentita di quella notte? Quell’attimo fugace di gioia assoluta…
c’è chi non lo prova nell’arco di tutta una vita. Ma il rovescio della medaglia
nell’assaporare la felicità pura è che, come una droga o un angolo di paradiso
intravisto di sfuggita, ti lascia addosso una smania ancora più acuta. E dopo
quell’attimo, niente sarà mai più come prima.”
P.s. Se amate i booktrailer ben fatti, potete guardarvi questo su You Tube... ma attenzione, potreste spoilerarvi un pò il finale... io ve lo dico!!
https://www.youtube.com/watch?v=Aq8po5p95pY
Sono davvero contenta che ti sia piaciuto e in questa recensione hai riassunto benissimo tutto quello che questo libro regala ai lettori. Sapere che il fulcro del libro è l'incesto avrà sicuramente fatto storcere il naso a molti ma questa storia va ben oltre.. come hai detto tu, è una storia che va capita e assaporata! Sicuramente merita di essere letta!!
RispondiEliminaCiao Saretta :-)
EliminaSi, per apprezzare questa storia bisogna abbassare per un attimo le barriere mentali, andare oltre la parola "incesto" e soprattutto... capire.
bello, hai saputo esprimere tutte le emozioni che ti ha dato questa lettura e certo non è facile perchè tocca un argomento molto delicato e che va contro ciò che reputiamo "normale" e morale.
RispondiEliminaMa a quanto pare l'autrice ha saputo raccontare una storia così con sensibilità e questo non è passato inosservato :)
Sono davvero contenta che la mia recensione ti sia piaciuta Angela!
EliminaAnche perché, come dici anche tu, non è un argomento leggero di cui parlare e il rischio di essere fraintesi è dietro l'angolo. L'autrice è stata senza dubbio coraggiosa e molto molto brava nello scrivere questo libro.
Caspita che brava! hai davvero scritto una splendida recensione. complimenti!!
RispondiEliminaAvevo già sentito parlare di questo libro e in molti mi avevano detto che la storia è molto bella, seppur molto drammatica! A dir il vero sono incuriosita, mi piacerebbe leggerlo.
Grazie per la splendida recensione.
Un bacio.
Ultimamente ho scritto la recensione di The Hunt di Andrew Fukuda, se ti va passa a trovarmi, ti aspetto!!
Il giardino Segreto
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Ciao Roberta, grazie a te, sono contentissima che ti sia piaciuta la mia recensione ^^
EliminaSembra davvero bellissimo!!!
RispondiEliminaE allora... prima il libro e poi il booktrailer! xD
Io te lo consiglio Frannie =)
EliminaComplimenti per la recensione, sei riuscita a farmi rivivere molte delle emozioni che questo libro mi aveva causato! *_*
RispondiEliminaCredo sia un romanzo davvero intenso e profondo, capace di spezzare il cuore a chi legge e, allo stesso tempo, di farlo riflettere. Non nego di aver pianto moltissimo negli ultimi capitoli, tanto ero coinvolta nella magnifica storia d'amore di Lochan e Maya, però credo che questo libro valga tutte le lacrime che mi ha fatto versare.
Struggente ed emozionante, in poche parole imperdibile! :D
Grazie mille Clary!
EliminaCondivido con te tutte queste emozioni, sono davvero contenta di aver letto questo romanzo perché è uno dei libri che mi hanno più toccata.