Salve a tutti lettori! Mentre aspetto di terminare la lettura del secondo capitolo della quadrilogia dedicata a Ember, vi dò il mio parere sul primo libro: La città di Ember, di Jeanne DuPrau.
Ricordo che da questo romanzo è stato tratto il film intitolato Ember. Il mistero della città di luce, uscito nel 2008, diretto da Gil Kenan e interpretato da Saoirse Ronan (Lina) e Harry Treadaway (Doon).
Titolo: La città di Ember
Autrice: Jeanne DuPrau
Editore: BUR Rizzoli
Anno di pubblicazione: 2010
Pagine: 232
Formato: Tascabile
Genere: Fantascienza
Prezzo di copertina: €7.50
TRAMA
Prezzo di copertina: €7.50
TRAMA
Lina Mayfleet e Doon Harrow hanno dodici anni e vivono in una città
priva di luce. Ci sono colori che conoscono solo per sentito dire, come
il verde e il blu. Il mondo grigiastro e artificiale di Ember è il solo
possibile per loro. Finché Lina non scopre un'antica pergamena quasi
illeggibile che sembra dare indicazioni su come abbandonare la città.
Che cosa ci sarà oltre il buio? Forse un altro mondo? Un'ambientazione
post-apocalittica per il primo volume di una serie molto amata dai
giovani adulti.
AUTRICE
Jeanne DuPrau, scrittrice, editor e insegnante, vive in California. I libri dedicati a Ember sono quattro. In Italia, oltre a La città di Ember, sono stati pubblicati anche Gente di Sparks e La profetessa di Yonwood.
RECENSIONE
Il futuro è
incerto sulla Terra. Una catastrofe senza precedenti minaccia di distruggere
tutto, per sempre, anche la razza umana. Così un gruppo di grandi menti
d’ingegneri e scienziati cerca una soluzione per evitare l’estinzione
dell’uomo… questa soluzione è Ember, una città costruita sotto terra, a
centinaia e centinaia di metri di profondità, tenuta in vita da tre cose: un
enorme generatore che fornisce l’elettricità necessaria alle migliaia di
lampadine che illuminano la città durante il “giorno”, l’unica fonte di luce
per la popolazione; l’acqua di un fiume che viene incanalata nelle tubature di
Ember e immensi magazzini che sembrano infiniti stracolmi di tutto ciò di cui
la città può aver bisogno (cibo in scatola, abiti, carta, pentole, utensili,
ecc.).
I Costruttori
progettano Ember con lo scopo di farvi proliferare centinaia di uomini e donne
per duecento anni, facendo in modo di far dimenticare alle generazioni future
l’esistenza di un altro mondo all’infuori di Ember: perché se nessuno avrà
memoria di ciò che è andato perduto, non ci sarà sofferenza.
Però anche
questa città sotterranea, per quanto possa essere stata perfettamente
progettata, è destinata ad avere una fine; ecco perché i Costruttori inventano
anche un piano B: una soluzione per uscire e tornare in superficie, nella
speranza che qualcosa o qualcuno sia sopravvissuto. Esiste quindi un passaggio
segreto, una via d’uscita che verrà svelata agli emberiani solo dopo che
saranno trascorsi duecento anni.
Le istruzioni
segrete verranno così inserite in una scatola speciale, sigillata con una
chiusura a tempo e questa verrà affidata alle mani del sindaco della città, e
dopo al suo successore, e così via. Tutto viene progettato nel dettaglio:
trascorsi i duecento anni la serratura della scatola si sarebbe aperta svelando
il modo per uscire da Ember e scoprire così un nuovo mondo… forse.
Ma qualcosa
andò storto: il settimo sindaco morì prima di affidare l’importante lascito al
suo successore e la scatola venne dimenticata anno dopo anno.
Sarà una
ragazzina, Lina Mayfleet, insieme con il suo amico Doon Harrow a trovare per
caso la scatola: inizierà così una corsa contro il tempo per uscire da Ember, una
città ormai esausta e in rovina, dove le provviste scarseggiano da anni, ma
soprattutto dove la sua popolazione rischia di restare nell’oscurità totale per
sempre… perché dopo più di duecento anni anche il grande generatore inizia a dare segni di cedimento e i blackout
che terrorizzano gli emberiani sono sempre più lunghi e frequenti.
Ecco come
inizia questo libro, una storia fantascientifica per ragazzi che ci racconta
l’avventura di Lina e Doon.
A me è piaciuta molto sia l’idea di partenza, sia l’intera vicenda. È interessante come la DuPrau descrive con tanti bei particolari il modo di vivere di questa società sotterranea: le gerarchie, i ruoli sociali che vengono affidati agli emberiani, i loro metodi per preservare i mezzi di sostentamento.
A me è piaciuta molto sia l’idea di partenza, sia l’intera vicenda. È interessante come la DuPrau descrive con tanti bei particolari il modo di vivere di questa società sotterranea: le gerarchie, i ruoli sociali che vengono affidati agli emberiani, i loro metodi per preservare i mezzi di sostentamento.
È lo spaccato
di una società futuristica immaginaria, ma perfettamente credibile… il vero
punto di forza di questo romanzo è proprio la descrizione della curiosa città
di Ember!
A volte i
fatti sono descritti in modo approssimativo, però è tutto molto dettagliato e l’autrice
riesce a rendere in maniera vivida l’atmosfera
buia, un po’ umida e fredda in cui vivono gli emberiani: pare di vederla
veramente questa città ormai logorata dal tempo che passa, troppo tempo… gli
abiti e la stoffa di tende e divani sono consunti e riciclati al limite del
possibile, la carta viene usata e riusata, alcuni frutti come ananas e
albicocche sono un lontano ricordo, perfino alcuni rifiuti vengono riciclati.
I personaggi non
sono particolarmente approfonditi, le loro personalità spiccano appena appena…
probabilmente nei romanzi seguenti l’autrice gli darà più spessore.
Il finale
forse corre troppo veloce, non mi sarebbe dispiaciuta qualche riga in più. Comunque,
il tutto è tenuto insieme da una scrittura piacevole e scorrevolissima.
Azzardo dicendo che “La città di Ember” può
essere vista come una specie di storia distopica post apocalittica per ragazzi,
una lettura molto molto carina, che tiene sempre viva l’attenzione… un buon
intrattenimento!
È un libro
avventuroso e interessante, per nulla banale, destinato a lettori giovani prima
di tutto, ma che non manca di affascinare anche chi, come me, nella lettura non
si pone limiti di età.
Mi sembra di averlo visto alla libreria dell'usato.. ci farò un pensierino :D
RispondiEliminaCiao Rowan! Fossi in te gli darei una possibilità... è una storia originale.
EliminaQuando ho letto la trama nella rubrica 'new entry in my library' mi sembrava una storia già sentita ma non riuscivo a ricordare... ho visto il film un annetto fa e mi è piaciuto un sacco! Ora mi hai fatto venire una gran curiosità, voglio leggere i libri!!! :)
RispondiEliminaE' carino anche il film vero?
EliminaTe li consiglio i libri, offrono molti spunti di riflessione e sono una buona lettura per ragazzi (e non) secondo me... peccato che non abbiano pubblicato l'ultimo in Italia, questa cosa mi scoccia e non poco!!