mercoledì 29 febbraio 2012

Incontro con l'autrice...Miriam Mastrovito!


Amici lettori, benvenuti alla seconda intervista per la Locanda dei Libri!
Oggi ho il piacere di ospitare l'autrice di un libro che mi è piaciuto davvero tanto....sto parlando di Miriam Mastrovito, autrice di Il mistero dei libri perduti (di cui trovate la mia recensione QUI).
Spero che l'intervista vi piaccia!

Miriam benvenuta nella mia Locanda dei Libri!
Ti ringrazio per aver accettato di rispondere alle domande per questa intervista!
Iniziamo con la prima domanda...

1) Vuoi presentarti ai nostri lettori?
Mi chiamo Miriam, sono una lettrice prima che un’aspirante scrittrice. 
I libri sono la mia vita e leggere è la mia più grande passione. 
Ho 39 anni e sono mamma ma una parte di me è rimasta intrappolata nel mondo dell’infanzia. 
Lavoro a braccetto con fate, troll e folletti, adoro le favole, mi piace giocare e credo nella magia.

2) C'è un luogo particolare in cui preferisci scrivere, che ti ispira maggiormente?
Riesco a scrivere ovunque a patto di essere completamente sola. 
Tuttavia, il mio negozio fantasy è un luogo che mi ispira particolarmente per la sua ambientazione fiabesca. Quando posso mi rinchiudo lì a scrivere.

3) E' vero che collezioni troll e che l'Adelindo che troviamo nel tuo libro è proprio uno di questi?
Sì, colleziono troll norvegesi da alcuni anni. Ne possiedo diversi, hanno tutti un nome, mi piace pettinarli, coccolarli e parlare con loro. 
Adelindo è stato il mio primo troll ed è stato lui a suggerirmi di scrivere Il mistero dei libri perduti.

4) Come ti è venuta l'originalissima idea di creare un villaggio abitato dai troll, fatto completamente di carta e copertine di libri?
 Tutto è cominciato con una fotografia che tempo fa girava in rete: ritraeva Bob Young, il fondatore di Lulu, seduto a una scrivania costruita interamente con i libri. Si trattava di copie invendute di un testo pubblicato con il contributo dell’autore. 
L’immagine era provocatoria e intendeva appunto denunciare il fenomeno dell’editoria a pagamento. Non ho più dimenticato quella foto e ho cominciato a fantasticarci su spingendomi oltre. 
Ho pensato che mettendo insieme tutti i libri abbandonati nei magazzini dei sedicenti editori ci sarebbe materiale a sufficienza per costruire ben altro che una scrivania! Pian piano ha preso così forma l’idea di una città costruita completamente con i libri perché i suoi abitanti non hanno più interesse per la lettura e non saprebbero utilizzarli in altro modo.
Ho scelto i troll per la passione di cui ti parlavo prima ma soprattutto perché nei fantasy queste creature compaiono molto meno delle altre e sono anche piuttosto bistrattate. 
Solitamente i troll vengono dipinti come giganti mostruosi e stupidi e svolgono sempre il ruolo di cattivi. La tradizione norvegese, in realtà, li ritrae anche in modo diverso. 
Io desideravo far conoscere ai lettori quest’altra versione che poi coincide con la mia personale immagine dei troll. 
Adelindo si è mostrato entusiasta e mi ha convinto a scrivere.

5) In tutto il romanzo si trovano spesso vari titoli di libri. Hai scelto di inserire quei titoli per un motivo ben preciso, oppure sono stati scelti in modo casuale?
La scelta non è stata affatto casuale. 
Tutti quelli citati sono libri che ho letto e che significano tanto per me. 
In qualche modo ricostruiscono la storia del mio personale percorso formativo.

6) Qual'è il tuo libro preferito?
"La torre nera" di Stephen King. Tra le altre cose mi ha aiutato a capire cosa ne sarà di me quando non sarò più in questa dimensione.

7) Che cosa rappresenta il Fantasy per te?
Il fantasy è il genere letterario che prediligo ma è anche molto più di questo. 
Per me il fantasy è una filosofia di vita. Esso non rappresenta un mezzo di sola evasione ma soprattutto la capacità di allenare lo sguardo alla meraviglia e di imparare a riconoscere la magia anche nella realtà che ci circonda.

8) Se potessi essere una creatura del mondo Fantasy, chi o che cosa saresti?
Una streghetta pasticciona in stile maga Soraya, anche se non condivido la sua passione per i cappelli.

9) Ci puoi parlare di Tea, l'eroina della tua storia?
Tea è un personaggio autobiografico. Si può dire che siamo la stessa persona.
 È laureata in filosofia, sgomita per guadagnarsi da vivere in una società votata al lavoro precario. Adora leggere e sogna di diventare scrittrice. Come molti aspiranti scrittori, una volta è caduta nella trappola dell’editoria a pagamento ma nonostante ciò, non ha smesso di sognare…

10) Qual'è il personaggio a te più caro del tuo romanzo e perchè?
Adelindo. Per me è una presenza reale, un amico. Ho scritto questo romanzo anche per lui.

11) Soprattutto nelle prime pagine del romanzo si possono leggere alcune righe di biasimo per le case editrici a pagamento. Si tratta di una velata critica (ma nemmeno troppo velata) agli editori che adottano questa politica?
Assolutamente sì. Per certi versi il mio romanzo è un’allegoria di quella parte “malata” della nostra realtà editoriale. 
Penso che l’editoria a pagamento sia una vera e propria piaga oltre che una trappola per molti aspiranti scrittori. Se non si trova un modo per porvi freno, gli editori Wizard continueranno a proliferare e i libri rischieranno davvero di trasformarsi in mattoni incapaci di comunicare.

12) Posso chiederti se hai già un altro romanzo in elaborazione?
Ho diverse idee ma, al momento, ancora un tantino confuse.

13) Pensi che un giorno potrebbe nascere un seguito di "Il mistero dei libri perduti"?
Ci tengo a sottolineare che Il mistero dei libri perduti è un romanzo autoconclusivo benché abbia un finale aperto. 
Più volte penso a un possibile sequel, più che altro a una nuova avventura in cui possano ricorrere alcuni personaggi. A dirla tutta ho già delineato la trama di un ipotetico seguito però non ho ancora deciso se scriverlo davvero. 
Penso che ripercorrere sentieri già battuti (anche solo in parte) sia un’operazione rischiosa. 
Ti confesso che la cosa mi spaventa. Ma l’ultima parola spetterà  ai miei personaggi. In genere sono loro a chiedermi insistentemente di essere raccontati, se Adelindo e compagni mi chiederanno di tornare a parlare di loro non potrò dire di no.

14) C'è un consiglio che vorresti dare a tutti gli aspiranti scrittori?
Leggere, leggere, leggere. Non si può pensare di diventare scrittori senza essere insaziabili lettori.
Accogliere critiche e consigli  a braccia aperte perché sono il segreto per migliorarsi. 
Mai pagare per pubblicare.

Carissima Miriam grazie per essere stata ospite della Locanda dei Libri!
Che la Luna ti possa aiutare a realizzare tutti i tuoi progetti futuri!
Grazie a te per la piacevole chiacchierata e che il tuo cammino sia baciato dalla Luna.

2 commenti:

 

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