Buongiorno carissimi lettori e benvenuti a questo speciale appuntamento!
La Locanda dei Libri è lieta di ospitare la quinta ed ultima tappa del blog tour dedicato al romanzo della esordiente Annarita Pizzo: Enelsin Artigton e la Petra Regia.
Lasciate che vi presenti questo libro!
Titolo: Enelsin Artigton
e la Petra Regia
Autrice: Annarita Pizzo
Editore: Albatros
Anno di pubblicazione:
2011
Pagine: 380
Prezzo di copertina: 19.50
Molti
sono i mutamenti che si stanno verificando nel mondo magico, e non certo
positivi: la Petra Regia, fonte di ogni magia e da sempre garante della
giustizia e del buon governo, è stata scavalcata dalle leggi umane, che,
manipolate a uso e privilegio di pochi, sono divenute lo strumento principale
di una pericolosa lotta per il potere. Dopo la sua morte Lord Robert Wilder
lascia ad Adrian, figlio del suo amico più caro Sidonio e Custode della
Lumerpa, una pergamena molto antica, ritrovata in una abbazia, che potrebbe
costituire l'unica salvezza per chi ha ancora a cuore il destino del mondo;
essa contiene infatti una misteriosa profezia che riguarda il Prescelto, colui
che solo potrà opporsi alle forze malvagie che stanno tramando per ottenere il
potere. Allo stesso tempo, però, è necessario che la pergamena non cada nelle
mani sbagliate, perché diverrebbe l'arma strategica con cui il Perfidus
potrebbe schiacciare definitivamente gli ultimi suoi oppositori.
AUTRICE
Annarita
Pizzo è nata ad Albenga, dove attualmente risiede, nel 1974.
Dopo aver
terminato gli studi classici, ha lavorato nell'azienda floricola di famiglia per
una quindicina di anni. Attualmente è operatore socio-sanitario.
Enelsin Artigton e la Petra Regia è il suo primo romanzo.
Se vi siete persi i precedenti appuntamenti del blog tour,
potete ritrovarli tutti qui:
Ho riservato per voi miei fedeli lettori
l'incipit del romanzo!
"Chiunque fosse stato lì non avrebbe potuto distinguere vie, edifici, case e qualunque altra cosa, così tanta era la nebbia scesa quella sera su Bradford. Nessuno, peraltro, avrebbe mai osato attraversare la strada centrale senza aver portato con sé almeno un aspenlumen, giusto per sentirsi rincuorato in tanta oscurità: non che fosse poi tanto utile dato che non si riusciva neppure a vedere la luce dei lampioni, figuriamo quella di un piccolo oggetto magico portatile..."
Articolo tratto dalla ventiduesima pagina del “Lycopodium
Magicus” dal titolo “La curiosità del Maggiordomo”:
…Dopo averci pensato e ripensato, sono certa che Malcom Sky, durante il
nostro incontro, intendesse una persona ben precisa.
Quel “Madame Venti…”, biascicato tra i denti, doveva proprio riferirsi
alla vedova del famoso Lord Robert Wilder, uno dei più illustri Presidenti che
il Collegio dei Revisori Magici abbia mai avuto, oltre che fidato amico di
Adrian Artigton.
Dato che è l’unica pista che mi sia rimasta, ho deciso di scambiare
quattro chiacchere con il suo maggiordomo, a cui ho ho dato appuntamento alla
cioccolateria di Miss Richers, all’angolo tra Ruggian Street e Maldon Road,
proprio accanto all’abitazione di Madame che si trova al numero ventidue.
Mi sono seduta al tavolino da appena cinque minuti e non ho neppure i
tempo di assaggiare la mia tazza di pappepianta, con il suo aroma intenso di
cioccolato, menta e genziana, che vedo spuntare, in lontananza, il mio
intervistato: un labrador, color bianco-arancio, con un’elegante cravatta ed
una pettorina perfettamente stirata.
L’animale avanza trotterellando e si dirige verso di me con il labbro
superiore rialzato, accennando ad una specie di sorriso.
Rispondo con un movimento rapido della mano, un po’ imbarazzata, mentre
si siede per terra accanto a me e scodinzola allegro.
«Ehm, desidera qualcosa da bere?» gli chiedo, guardandolo divertita
perché, così agghindato, mi sembra piuttosto buffo.
«La ringrazio per la sua gentilezza Miss Vallent. Di solito mi concedo
un bicchierino di bromusasperio, la mia bevanda preferita; ma, visto che sono
in sua compagnia ed in orario di servizio, preferisco una tazza di eritrizio
che ha molti meno effetti collaterali» ammicca, piegando il muso in una specie
di smorfia ironica.
Faccio cenno al cameriere di venire e, mentre si avvicina per prendere
l’ordinazione, osservo la postura elegante ed impostata del mio ospite.
Mi domando chissà quanti anni avrà studiato per ricoprire quel ruolo
così impegnativo poi «è un
piacere conoscerla» aggiungo, allungando la mano per stringere la zampa destra
che ha appena alzato.
«Anche per me» risponde, aspirando il famoso liquore, dall’inconfondibile
aroma di arancio, che gli è stato appena
portato.
«Le ho chiesto di incontrarmi qui, oggi, perché desidero farle qualche
domanda sulla sua vita a casa di Madame Ventimille. Sa, sto conducendo un’indagine
sul mondo dei maggiordomi…» mi affretto a dire per non creare sospetti.
«Sono tutto orecchi» risponde alzando i grandi padiglioni pelosi.
«Bene, immagino i molti impegni che debba affrontare ogni giorno visto
che si tratta di una donna molto conosciuta. Chissà quante persone verranno a
trovarla…» cerco di indagare.
«In verità Madame conduce una vita piuttosto ritirata, soprattutto dopo
la morte di Lord Wilder avvenuta dieci anni fa. Vive con me, Miss Clotilde
Utique, figlia adottiva di Marie, la sua dama di compagnia, anche lei deceduta,
e Miss Ellen Doberty, la cameriera che, nel fine settimana, rientra a Londra
per stare con il fratello Leopold» spiega distratto, farfugliando, mentre
annusa i profumini che provengono dalla cioccolateria.
«Ma non ha anche una figlia?» intervengo.
«Sì, Giada che abita in Italia con la piccola Virginia. Madame ha
iniziato a ristrutturare il piano superiore della casa per lei che, a breve,
rientrerà qui in Inghilterra e verrà ad abitare a casa sua con la bambina.
Tuttavia non capisco come mai i lavori si siano improvvisamente bloccati. Ho
provato a chiederle spiegazioni, ma non ha voluto dirmi nulla…».
«Ah sì!? Che strano!» arriccio il naso «Forse è accaduto qualcosa. Lei
ha provato ad informarsi con più accuratezza?» lo incalzo.
«In verità sì…ehm la curiosità è irrefrenabile…ma non sono venuto a capo
di nulla. Sembra che, in casa, a parte Madame, nessuno sia stato messo al
corrente del motivo e non è neppure permesso fare domande in proposito».
Sono abbastanza irritata perché mi sembra di non approdare a nulla d’interessante,
ma non mi do per vinta «Chi sono i suoi ospiti abituali? Immagino persone
importanti…».
«In effetti, sebbene siano lontani gli antichi fasti, ogni tanto ci fa
visita l’Ispettore Edmond Psorius ed altri maghi distinti come, per esempio, i
tre di ieri mattina» racconta, sbocconcellando un saccottone di bombonzucchero,
appoggiato sul tavolino vicino, con il risultato che la pelliccia inizia ad
allungarsi, effetto della cibaria magica.
«Davvero, e chi sarebbero?» proseguo fingendo di non essermene accorta.
«In verità, all’inizio, non lo sapevo perché non li avevo mai visti.
Poi, come buona consuetudine di noi maggiordomi, che dobbiamo avere occhi e
orecchi dappertutto, ho origliato un pochino ed ho scoperto che si trattava di
Lord Ortis, segretario del Collegio dei Revisori Magici, Lord Sheldon, suo
Presidente, ed un certo Adrian» sospirò.
«Ha detto Adrian?!» gli chiedo sospettosa visto che, caso strano, ha lo
stesso nome del Custode da sempre molto legato a Lord Wilder e a tutta la sua
famiglia.
«Sì, ha sentito solo questo. Sa, dovevo stare attento a non farmi
vedere da Miss Clotilde che gironzolava per la casa, roteando la bacchetta per
creare diversi tipi di farfalle. Chissà cosa avrà per la testa!?» borbotta.
«è proprio certo di non
ricordare il cognome?» incalzo decisa a capire qualcosa di più e ha non fargli
perdere il filo del discorso.
«In verità, posso solo dirle quello che ho sentito non appena Madame è
entrata nel salotto e lo ha salutato. Ha detto…Lord Sapiens…ne sono certo»
risponde, sbattendo le lunghe orecchie.
«Lord Sapiens. Non credo di conoscerlo» rovisto nella memoria ma non
trovo nulla di utile.
A questo punto penso di essermi sbagliata: non poteva trattarsi proprio
del Custode, dall’altra parte quanti maghi si chiameranno Adrian in tutta
Inghilterra…
«Miss Vallent, la ringrazio per il suo tempo; ma devo rientrare, sono
uscito senza avvertire» aggiunge inclinando la testa in segno di saluto.
«Grazie a lei» contraccambio.
Mentre lo osservo allontanarsi, penso a quanto tutta questa storia stia
diventando sempre più strana ed avvincente, poi mi torna, di nuovo, un dubbio:
e se quell’Adrian, citato dal maggiordomo, fosse davvero il Custode che è
tornato da Madame sotto mentite spoglie? Forse dovrei seguire il mio istinto,
ogni volta che l’ho fatto mi sono sempre trovata bene…
Veronica Vallent, Redattore Capo
Veronica Vallent, Redattore Capo
Grazie Clody per avermi ospitata qui nel tuo bellissimo blog!
RispondiEliminaFigurati! E' stato un piacere :-)
Elimina